Il vaccino si propone di fare in modo che le nostre cellule sintetizzino delle proteine strutturali virali prima che l'organismo possa incorrere nel potenziale incontro con Sars-CoV-2, l'invisibile ma devastante entità che ha plasmato il nostro 2020.

Anche i vaccini di Pfizer/BioNTech e Moderna operano al fine di raggiungere lo stesso obiettivo, ma c'è una importante differenza tra gli questi due ed il vaccino AZ/Oxford: i primi consistono di solo RNA, mentre il vaccino AstraZeneca/Oxford sfrutta un vettore virale fatto e finito per fare in modo che l'RNA di interesse sia in grado di raggiungere le cellule umane.

Quale RNA?§

L'RNA che vogliamo delicatamente trasportare nelle nostre cellule è RNA messaggero (mRNA) e porta con sé le informazioni per la sintesi di alcune proteine strutturali di Sars-CoV-2, come la famigerata proteina Spike.

Perché condurre l'mRNA nelle nostre cellule?§

Per fare in modo che queste possano produrre e diffondere la Spike e altre proteine che troveremmo nell'involucro (capside) di Sars-CoV-2. All'aumentare delle proteine strutturali in circolazione, aumenta anche la probabilità che il nostro sistema immunitario, attraverso la sua armata di leucociti, si imbatta nelle stesse e produca anticorpi in grado di riconoscerle.

Un sistema immunitario capace di riconoscere il patogeno è un sistema immunitario più probabilmente capace di garantire l'immunità del soggetto. In quest'ultimo passaggio si trova la filosofia di qualunque vaccino esistente.

Che cosa si intende per "vettore virale"?§

Si intende un virus, sì. Ma non una variante dello stesso Sars-CoV-2 o di un altro coronavirus, ma una specifica variante di adenovirus ottenuta da alcuni scimpanzé e poi ingegnerizzata perché portasse solo l'RNA di nostro interesse. Per questo parliamo di "vettore", cioè per sottolineare il suo ruolo di trasportatore, una sorta di portapacchi che fionda dell'mRNA laddove ne abbiamo bisogno. Il tutto, ovviamente, senza che il virus sia in grado di esprimere le proteine utili alla replicazione dello stesso e quindi senza che possa seriamente costituire un pericolo per l'organismo ospite.

Quali sono i vantaggi del vettore virale?§

  • Rispetto alla macromolecola di RNA liberata in circolo, il vettore virale è più stabile e questo comporta teoricamente una maggiore efficacia in vivo, ma anche ad una più semplice gestione da parte degli operatori sanitari (non va mantenuta una catena del freddo alla temperatura dell'azoto liquido come nel caso del vaccino di Pfizer).
  • L'RNA può essere intrdotto senza epimodifiche volte a stabilizzarlo e quindi diminuiscono le probabilità che i pazienti possano avere reazioni allergiche (ipersensibilizzazione).

In conclusione§

Un virus che lavora come vettore (come tutti i virus) ma che non è nelle condizioni di poter esprimere una patogenicità. Questo è, grossomodo, il vaccino di AstraZeneca/Oxford.