Sono trascorsi più di ottant'anni dalla sintesi dell'LSD e ancora oggi, nonostante le sue promettenti potenzialità in ambito terapeutico, l'esatta farmacodinamica di questa molecola rimane sconosciuta.

Questo accade un po' per la difficoltà di mappare dettagliatamente l'enorme numero di pathway biochimici che vengono influenzati dall'assunzione degli psichedelici in genere, ma soprattutto per ragioni politiche che originano nella lotta alla controcultura degli anni Sessanta da parte del governo USA. Gli effetti di queste limitazioni le subiamo ancora oggi anche in Italia, tant'è che sia nel dibattito pubblico che a livello legale (farmacopea) gli psichedelici vengono spudoratamente accostati ad oppiacei ed altre droghe d'abuso. Difficile capire come queste classificazioni godano del tacito assenso di buona parte della comunità dei professionisti, ma sembra negli ultimi anni si stia muovendo qualcosa e le pubblicazioni sul tema ricominciano a fiorire.

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È il caso di un gruppo di ricercatori diretto da Bryan Roth che ha prodotto e caratterizzato ai raggi X il primo cristallo di un recettore serotoninergico che lega l'LSD nel suo stato attivo. I risultati sono stati pubblicati su Cell: https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(20)31066-7


Cover: Recettore serotoninergico 5HT2A complessato con psichedelico 25CN-NBOH e Gαq.