Una variante di SARS-CoV-2 detta variante epsilon mostra una resistenza maggiore agli anticorpi umani generati in risposta alle infezioni ed in risposta ai vaccini ad mRNA, secondo un nuovo studio pubblicato su Science.

Inizialmente rilevata a gennaio in California, questa variante porta con sé tre mutazioni sulla spike: una mutazione riduce l'attività neutralizzante di 14 su 34 anticorpi monoclonali specifici per il dominio legante il recettore (RBD); le altre due mutazioni da sole neutralizzano invece l'efficacia di 10 anticorpi su 10 specifici per il dominio N-terminale (NTD).

A maggio di quest'anno questa stessa variante si era già diffusa con certezza in altri 34 paesi, ma il lato positivo è che non si è rivelata dominante in nessuno di essi. Poiché la risposta immunitaria non dipende solo dall'attività degli anticorpi discussi da questo paper, questo non significa neanche che i vaccini siano inefficaci, anzi è probabile che abbiano giocato un ruolo di primo piano nel contenerne la diffusione. D'altra parte l'esistenza delle varianti di spike e la loro diffusione costituisce un rischio concreto che va discusso ed affrontato adesso, intensificando le campagne vaccinali a livello globale.


Fonte: https://science.sciencemag.org/content/early/2021/06/30/science.abi7994

Nell'immagine la struttura cristallografica ottenuta per diffrazione a raggi-x della proteina spike (magenta) mentre complessa un anticorpo monoclonale (ciano e grigio per catena pesante e leggera).