A dicembre del 2020, mentre le nazioni della cara vecchia Europa discutevano la distribuzione, il prezzo e l'approvazione di vaccini che sarebbero ben presto divenuti noti al grande pubblico secondo con il nome delle aziende produttrici, Cuba ignorava completamente le case farmaceutiche protagoniste del nostro dibattito e si dedicava allo sviluppo dei propri vaccini. Sono passati circa sei mesi da allora e Cuba si avvicina oggi alla resa dei conti.

Questa nazione socialista del Centro America è la più piccola al mondo ad avere sviluppato dei vaccini arrivati fino in fase III, nonché l'unica nazione di Centro e Sud America ad averci persino provato. Non sorprende che paesi come Argentina, Bolivia, Honduras, Messico e soprattutto Venezuela scalpitino all'idea di importare dosi dall'isola caraibica.

I vaccini, chiamati Abdala e Soberana 02, hanno superato la fase II a marzo senza che siano state segnalate gravi reazioni avverse. Entrambi, quindi, sono entrati in fase III accompagnati dalla speranza delle autorità cubane che per l'inizio di giugno potessero essere annunciati i risultati conclusivi. In questo frattempo Cuba non si è minimamente impegnata in trattative commerciali per l'importazione di vaccini esteri, quindi è evidente quanto la politica cubana abbia fatto e faccia tuttora affidamento sull'expertise dei biotecnologi di bandiera: un fallimento a questo punto, infatti, significherebbe non solo una totale ed ulteriore scopertura vaccinale per oltre 11 milioni di persone, ma anche una sconfitta politica ed economica, considerati il peso delle sanzioni statunitensi e l'eventuale impossibilità di rimettere in moto il turismo, che è una delle maggiori fonti di guadagno di tutta la nazione.

Questo fiducia è comunque giustificata dal fatto che Cuba investe da decenni sulla propria industria biotech ed ha infatti esportato negli anni centinaia di milioni di dosi di vaccini per decine di paesi. Questo va soprattutto ricordato a chi pensa che sia possibile inventarsi un'industria e con essa le competenze dei suoi lavoratori dal giorno alla notte, a patto di sganciare il giusto quantitativo di denaro all'ultimo secondo. Chiaramente non è così e non lo è in nessun settore, ma forse è tanto più vero per la realizzazione di prodotti high tech, siano essi proteici, silicei o d'altro genere.

Abdala e Soberana 02 sono prodotti da due istituti di ricerca nazionali differenti, ma condividono due importanti elementi:

  • prevedono la somministrazione di tre dosi ad intervalli di due settimane;
  • non necessitano di sistemi speciali di refrigerazione.

A sole due settimane dalla scadenza sperata di inizio giugno, Cuba ha riportato con un annuncio i dati tanto attesi dei trial clinici di fase III per il vaccino Soberana 2, dichiarando che questo avrebbe mostrato un'efficacia del 62% con la somministrazione sulle tre previste a fronte dell'81% ottenuto dai risultati di fase II nelle stesse condizioni.

Qualche giorno dopo sono stati annunciati i risultati di Abdala. Per quest'altro vaccino è stata dichiarata un'efficacia del 92.28% calcolata a seguito di tutte e tre le somministrazioni. Al momento ci è dato sapere solo il responso fornito dalle autorità, poiché non sono disponibili i dettagli dello studio, quindi - neanche a dirlo - bisogna fare attenzione prima di prendere per oro colato ogni punto percentuale.

Secondo Reuters, al 22 giugno risultavano totalmente vaccinati circa un milione di residenti cubani a fronte di 169 mila casi accertati di Covid-19 e 1170 morti per forme severe della malattia. Adesso Cuba è in attesa di un'approvazione definitiva da parte dei regolatori locali che consentirebbe formalmente di scalare la produzione e cominciare la vera e propria somministrazione di massa sul territorio.

Cuba cerca l'approvazione dell'OMS [aggiornamento]§

Giunti a metà settembre del 2021, più del 65% dei cubani ha ricevuto la prima dose di vaccino per il Covid-19 ed almeno il 37% della popolazione ha già ricevuto la terza dose, a seguito della quale secondo i risultati condivisi dalle agenzie governative cubane Abdala e Soberana-2 dovrebbero superare il 90% di efficacia. Secondo i ricercatori cubani, questi dati sono stati riconfermati dalla recente esperienza sul campo.

Purtroppo i dati non sono ancora stati sottoposti a peer-review, quindi vanno diffusi con una certa cautela e con le dovute premesse, ma è notizia di questi giorni che Cuba proporrà tre dei suoi vaccini all'Organizzazione Mondiale della Sanità perché siano approvati e così commercializzati anche al di fuori dell'isola.

Non che nel frattempo non si stia muovendo nulla all'estero:

  • Al momento il Soberana-2 è prodotto non solo a Cuba, ma anche in Iran;
  • Il Vietnam si è detto interessato ad acquistare ed ad autoprodurre l'Abdala;
  • Il Messico si è dichiarato ancora una volta interessato all'autoproduzione;
  • L'Argentina vorrebbe acquistare ed il Venezuela ha già firmato un contratto d'acquisto.

Finora Cuba è stata in grado di soddisfare il proprio fabbisogno interno per l'80%, mentre il 20% delle somministrazioni hanno previsto l'inoculazione del Sinopharm, di produzione cinese. Mentre le autorità cubane si apprestano ad approvare la somministrazione ai bambini, affermano anche di riuscire a produrre presto oltre 100 milioni di dosi l'anno, il 70% delle quali saranno utili all'export.


Fonti: