Il comitato che si occupa dei medicinali per uso umano ha concluso la valutazione di due vaccini mRNA aggiornati per Omicron BA.1, proprio come preannunciato a luglio.

I vaccini sono le versioni bivalenti di Comirnaty (Pfizer/BioNTech) e Spikevax (Moderna), e per bivalenti si intende che contengono sia RNA che codifica per la spike originale che RNA che codifica per la spike di BA.1

Qui potrebbe sorgere una domanda: perché entrambe le varianti e non solo Omicron? Uno dei motivi è quello di mantenere la più alta flessibilità possibile a livello globale, quindi fare in modo che i preparati possano essere impiegati sia come dose iniziale che come richiamo. E perché, potrebbe essere un'altra domanda, già che stiamo aggiornando per Omicron, non aggiorniamo direttamente per BA.4/BA.5, che sono le sottovarianti dominanti al momento? Studi preliminari indicano che i vaccini per BA.1 sono anche efficaci contro altre sottovarianti di Omicron, inclusa BA.5, ma comunque il motivo consiste in una questione di tempi. La versione di Comirnaty per BA.4/5 è al momento in stato di valutazione e dovremmo saperne qualcosa in più per metà settembre. Moderna ha anche dichiarato che sottoporrà presto la documentazione del nuovo Spikevax entro la fine del mese.

Se questi vaccini saranno o meno valutati positivamente dipenderà anche dalle performance sul campo dei vaccini per BA.1, cioè è possibile che non sia considerato necessario un aggiornamento ulteriore in tempi tanto brevi.

La somministrazione del vaccino aggiornato ai bambini è ancora in stato di valutazione.

Per il momento, EMA raccomanda la rivaccinazione alle categorie a rischio, cioè:

  • Ultrasessantenni
  • Immunocompromessi
  • A rischio di COVID severo
  • Donne incinte
  • Operatori sanitari