Cosa emerge dal rapporto annuale di AIFA sui vaccini per Covid-19?

In breve: le segnalazioni sono state frequenti, ma si è concluso per un'assenza di correlazione tra vaccini e disturbi mestruali.

PERÒ

La conclusione "si è basata sulla constatazione che i disturbi mestruali sono molto comuni e possono verificarsi senza una reale condizione medica sottostante", cioè deriva da un'oggettiva difficoltà nell'individuare una correlazione univoca. I vaccini "sono in grado di stimolare una poderosa risposta del sistema immunitario che, a sua volta, può influenzare, seppur temporaneamente, l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio che regola il ciclo mestruale", quindi AIFA non esclude del tutto la sussistenza di un legame.

Un questionario che ha visto la partecipazione di 5.756 soggetti rivela che "eventi quali aumento del flusso, flusso prolungato, intervallo più breve tra un ciclo e il successivo, dismenorrea" si sono riscontrati spesso dopo la prima dose, per poi risolversi spontaneamente. Tra le donne che hanno riportato anomalie, almeno 2/3 ne hanno riferito la ricomparsa anche dopo la seconda dose, cui comunque si sono sottoposte in gran numero, il che suggerisce che "tali eventi non hanno influenzato la scelta di concludere il ciclo vaccinale". Infine, è rassicurante che la maggior parte di queste anomalie abbia riguardato ritardi/anticipazioni di circa un giorno, ben al di sotto della soglia considerata rilevante (una settimana), e che una parte di queste fossero attribuibili a fumo, al Covid stesso e/o altro.